Debiti chirografari

Cosa sono i debiti chirografari? Nonostante siamo abituati a considerare i debiti come una sola e unica categoria, in realtà non è così. Nello specifico, quando si parla di debiti chirografari, si va a definire una categoria di stessi legati a un documento. Questo è firmato dal debitore che dichiara il proprio status attraverso lo stesso.

Debiti chirografari

Si tratta di una pratica piuttosto diffusa, soprattutto quando si richiede un prestito contenuto a una finanziaria. L’istituto, dopo aver verificato che il soggetto non sia un cattivo pagatore, concede la liquidità dopo la firma su un apposito contratto. Ciò rende il debito in questione a tutti gli effetti rientrante nella categoria di cui stiamo parlando.

Per loro natura dunque, sono considerabili come debiti chirografari anche situazioni che coinvolgono assegni e cambiali.

Debiti chirografari: cosa succede se non vengono pagati?

Il documento che attesta il debito può includere anche una data entro la quale va saldato il debito. In caso ciò non avvenga, il contratto stipulato offre diverse garanzie al creditore.

Questo infatti, può impugnare il documento e rivolgersi a un giudice. In questo modo, lo stesso assume una posizione che permette, eventualmente, di ottenere risarcimento attraverso il pignoramento di beni mobili e immobili. Ciò avviene, come da prassi, attraverso una procedura che va a individuare gli oggetti che sommati tra loro vanno a coprire come valore il debito.

Nota bene: entro certi limiti è possibile pignorare anche gli stipendi, pensioni ed eventuali crediti che il debitore ha verso terze parti. Se è vero che il credito chirografo offre delle garanzie, in alcuni casi il debitore può comunque scappare dalle sue responsabilità.

I tre tipi di crediti privilegiati

Analizzando i debiti chirografari è possibile notare come, al di là del documento in sé, questi non propongono particolari garanzie per il creditore. Ciò avviene perché lo stesso, appurato il passato creditizio del soggetto richiedente, non ha particolari dubbi nell’offrire la propria fiducia.

In alcuni casi dunque, il contratto stipulato può essere “rinforzato” da alcune garanzie. Queste possono prevedere eventuali cause di prelazione che possono essere principalmente di tre tipi, ovvero il pegno, l’ipoteca e i privilegi.

Pegno

Quando si parla di pegno, si fa riferimento a una garanzia che deriva da un particolare bene, di proprietà diretta del debitore o di un garante. Per ottenere il credito dunque, il soggetto offre in pegno un bene di un valore commisurato all’importo richiesto.

Se alla scadenza prevista il debitore paga quanto dovuto, il creditore regolarmente il pegno. In caso contrario, il bene può essere utilizzato per saldare il debito e diventa dunque di sua proprietà.

Questo tipo di garanzia viene offerto da alcuni istituti soprattutto quando hanno a che fare con cattivi pagatori o comunque con categorie a rischio.

Ipoteca

Un’altro tipo di garanzia spesso legata ai debiti è quella dell’ipoteca. Si tratta di qualcosa di molto simile al pegno, anche se prevede l’impegno di un bene immobile. Proprio per questo motivo, si tratta di una garanzia utilizzata per somme piuttosto consistenti richieste come credito.

Questo può prevedere l’impegno, per esempio, di una o più abitazioni di proprietà del debitore o di una terza persona, che funge da garante per lo stesso.

Privilegi

L’eventuale accumularsi di più debiti rispetto a più creditori può dare vita a situazioni piuttosto ingarbugliati. In tal senso, esistono alcune clausole dette privilegi che vanno a determinare quali sono le priorità di soluzione di un debito rispetto a un altro.

Questi possono essere generali o speciali. Nel primo caso si tratta di una comune procedura di pignoramento, mentre nel secondo caso si va a definire a priori quale sia il bene mobile o immobile che sarà eventualmente sottratto al debitore.

Debiti chirografari e i pericoli per i creditori

Dunque, con un semplice contratto in mano, è possibile ottenere il risarcimento del proprio credito (o il pignoramento di beni per lo stesso valore)? In realtà, anche in queste condizioni si corrono alcuni rischi.

Nel caso di un pignoramento infatti, può intervenire un altro creditore pretendendo che il ricavato della vendita del bene sia utilizzato per ripianare il suo credito. In caso di fallimento poi, il ricavato dai debiti pignorati viene suddiviso tra i creditori attraverso una suddivisione della liquidità ottenuta.

In questa situazione, se tutti i creditori hanno stipulato documenti chirografari, possono essere pagati per intero (se la somma ottenuta è sufficiente) o altrimenti in proporzione al credito concesso.

Se a questi vengono affiancati altri creditori che hanno adottato soluzioni come pegno e ipoteca, gli stessi hanno comunque precedenza, secondo la legge. Dunque, il rischio è che se la liquidità non è sufficiente, i debiti chirografari siano pagati solo in parte o totalmente non essere rimborsati.

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