Debiti 50, 100, 500 o 1000 euro: conviene fare un decreto ingiuntivo per piccole somme?

Quando si parla di debiti, si è spesso portati a pensare a cifre piuttosto elevate, che sono molto difficili da ripianare per chi si è indebitato. In molti casi invece, si tratta di quantità di denaro molto più contenute con debiti da 50,100, 500 o 1.000 euro, alquanto comuni tra la popolazione.

Debiti 50, 100, 500 o 1000 euro: conviene fare un decreto ingiuntivo per piccole somme?

A volte si tratta di dimenticanze, ma spesso anche di errori di valutazione tra l’ipotetica entrata e gli inevitabili imprevisti che possono colpire un nucleo famigliare. Classici esempi: un rubinetto che perde, il dentista, un elettrodomestico che si rompe.

In un periodo di crisi come quello attuale, è facile indebitarsi per cifre teoricamente basse. Nonostante ciò, questa problematica non va presa alla leggera: da piccoli debiti infatti, spesso si innesca un vortice dal quale può essere difficile uscire.

In tali casi, è conveniente passare attraverso un decreto ingiuntivo? In questo articolo esamineremo questa situazione particolare, cercando di capire se è corretto, ma soprattutto conveniente, intraprendere tale azione anche per debiti così piccoli.

Come trattare i debiti da 50,100, 500 o 1.000 euro?

Per capire se è applicabile il decreto ingiuntivo per piccole somme è bene dare uno sguardo direttamente all’articolo 633 del codice di procedura civile che recita:

Su domanda di chi è creditore di una somma liquida di danaro o di una determinata quantità di cose fungibili, o di chi ha diritto alla consegna di una cosa mobile determinata, il giudice competente pronuncia ingiunzione di pagamento o di consegna:

  1. se del diritto fatto valere si dà prova scritta;
  2. se il credito riguarda onorari per prestazioni giudiziali o stragiudiziali o rimborso di spese fatte da avvocati, cancellieri, ufficiali giudiziari o da chiunque altro ha prestato la sua opera in occasione di un processo;
  3. se il credito riguarda onorari, diritti o rimborsi spettanti ai notai a norma della loro legge professionale, oppure ad altri esercenti una libera professione o arte, per la quale esiste una tariffa legalmente approvata.

L’ingiunzione può essere pronunciata anche se il diritto dipende da una controprestazione o da una condizione, purché il ricorrente offra elementi atti a far presumere l’adempimento della controprestazione o l’avveramento della condizione.

Stiamo dunque parlando di un vero e proprio provvedimento giudiziale che prevede un ordine da parte del giudice del pagamento di una determinata somma di denaro (o della consegna di un oggetto).

Pertanto la legge non quantifica la somma debitoria ma, giustamente, la estende ad ogni casistica.

Affinché questa via sia effettivamente percorribile, il creditore necessita di una prova scritta del suo status. Questa può essere un contratto, anche se costituito da una semplice scrittura privata. Di fatto, in questa documentazione, rientra anche una fattura non pagata.

Tutto ciò comporta poi l’eventuale pignoramento dei beni del debitore per ripianare il debito. Può valere però la pena avviare questa procedura per debiti da 100 euro o meno? Andiamo ad analizzare questo caso specifico.

Decreto ingiuntivo per piccoli debiti: conviene realmente?

A livello puramente legale, non esistono limitazioni per quanto riguarda l’avvio di un decreto ingiuntivo. Sotto il punto di vista della convenienza poi, ovviamente vi sono alcune considerazioni diverse da fare.

In molti casi, l’avvio di un decreto ingiuntivo è legato a motivazioni che vanno oltre il semplice debito, sfociando in ciò che è pura etica. Va però detto che, come qualunque pratica processuale, anche questa ha un minimo di costi.

Tenendo conto di questi dunque, generalmente la procedura viene avviata per debiti di 1.000 euro o superiore. Molto più raramente, ciò avviene per debiti di 500 euro o meno. In casi di debiti inferiori ai 1.000 euro infatti, solitamente si rinuncia all’azione visto i costi della stessa.

Diverso è il caso di debiti nei confronti della Pubblica Amministrazione, la quale si avvale di ogni mezzo a sua disposizione (giustamente e per rispetto a tutti gli altri contribuenti) per introitare il suo credito. Un esempio banale è una semplice multa.

Certo, a conti fatti, l’impiego del personale e del tempo necessario per istruire la pratica supera di gran lunga quanto è il dovuto. Un detto popolare cita che “la salsa si mangia il pesce” ed effettivamente è così, ma le istituzioni devono obbligatoriamente procedere, pena incorrere in omissioni d’atti d’ufficio.

Lascia un Commento