Debiti condominiali

Chi deve pagare i debiti condominiale? La particolare condizione di un immobile e di chi lo abita, viene rappresentata dall’amministratore eletto da tutti i proprietari dell’edificio, il quale assume l’incarico dietro una forma di stipendio e ha la funzione di regolare le assemblee e verbalizzare quanto stabilito dai partecipanti.

Debiti condominiali

I condomini infatti, rappresentano delle vere e proprie quote che, attraverso i millesimi, partecipano a qualunque tipo di spesa sia legata allo stabile nel suo complesso. A livello puramente giuridico però, quando l’entità condominio si ritrova ad avere a che fare con morosità, la situazione si complica non poco.

I debiti condominiali, condomini e amministratore

Come già accennato, un condominio è gestito dall’amministratore per conto dei singoli condomini. Questo è obbligato per legge a redigere un apposito bilancio consuntivo, con cadenza annuale.

Tale documento serve a fornire spiegazioni ai condomini per quanto concerne le eventuali spese e, attraverso un’apposita tabella, come i millesimali sono stati suddivisi. Nel caso di lavori straordinari ed urgenti, come una perdita di acqua o il pericolo di un crollo, è tenuto ad avvisare gli inquilini anche successivamente all’intervento. Mentre per i lavori ordinari, deve passare mediante l’assemblea (ordinaria o straordinaria). Dopo aver ricevuto l’approvazione, attraverso votazione, l’amministratore può procedere con la richiesta vera e propria dei relativi pagamenti.

Una volta che ciò avviene, questo deve a sua volta andare a pagare fornitori o professionisti coinvolti nei lavori di manutenzione ordinaria o straordinaria dell’edificio. In questo frangente, l’amministratore che ha ottenuto i millesimi, ma che non va a saldare le fatture, ovviamente, ne paga personalmente attraverso via legale (si paventa, dunque, un caso di appropriazione indebita).

Chi paga debiti condomini morosi?

Quando però i condomini non hanno denaro a sufficienza per poter coprire i propri millesimi, chi paga i debiti del condominio moroso? L’avvio di procedimenti legali per forzare il saldo di un debito da parte dei creditori, prevede ancora una volta l’intervento dell’amministratore.

In questo caso, si parla di un nuovo piano di riparto per poter racimolare la somma necessaria a coprire la condizione debitoria. Va detto che, per prevenire queste condizioni, è possibile (salvo decisione unanime da parte dei condomini) di costituire un fondo cassa in grado di evitare tale condizione.

In alternativa, è possibile che l’amministratore vada a chiedere ai condomini virtuosi una sorta di anticipo per poter temporaneamente coprire i condomini morosi.

Pignoramento del conto corrente del condominio

Nel caso non si riesca a sistemare la situazione, i creditori avvieranno ufficialmente le azioni legali del caso. In tal senso, viene solitamente contattato un giudice.

Questo, salvo particolari situazioni, emette un ordine di pagamento con scadenza a 40 giorni. Se al termine di questo lasso di tempo il decreto ingiuntivo non viene onorato, si avviano le pratiche legate al pignoramento.

Sotto questo punto di vista, esistono due strade da seguire. Nel primo caso, si parla di pignoramento del conto corrente. Secondo la legge infatti, ogni condominio ha un conto corrente che viene gestito dall’amministratore. Qui viene versato il denaro dei millesimi e, a sua volta, attraverso l’amministratore, questo viene impegnato per i pagamenti del condominio.

Se sul conto è presente una somma sufficiente a soddisfare il creditore, questo può ottenere ciò che gli spetta attraverso regolare pignoramento dello stesso. Mediante un atto di pignoramento, la banca blocca il conto e, con l’ordine del giudice, la stessa gira il denaro al creditore.

Pignoramento dei condomini

Se i debiti condominiali sono però maggiori rispetto al denaro presente sul conto, è necessario passare a una seconda procedura di pignoramento. In tal senso infatti, il creditore può rivalersi direttamente sui condomini. L’ufficiale esecutore, su mandato del giudice, procederà nei confronti del moroso, in prima istanza sui beni mobili, fino a coprire la somma dovuta dall’obbligato.

La procedura, ovviamente, prima si concentra sui singoli che non hanno pagato le proprie quote. Il soggetto in credito va a richiedere la lista dei morosi all’amministratore per poter procedere con il pignoramento in modo mirato.

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