I debiti di gioco sono un problema che attanaglia un numero impressionante di persone. Il fenomeno non è sicuramente una novità ma, con il dilagare della crisi e con la possibilità di effettuare scommesse anche online o tramite smartphone, la ludopatia miete sempre più vittime e ci si chiede, giustamente, quali sono i modi per uscirne dai debiti di gioco.
Questa che è definita una vera e propria malattia è riconosciuta nell’ambiente medico con l’acronimo di G.A.P. ossia Gioco d’azzardo patologico. Solitamente aggredisce le persone depresse o sottoposte a stress.
È dura riuscire a uscire da questo circolo vizioso da soli, ma se seguiti da specialisti, è possibile. Ma il tema di questo brano non si prefigge di indicare il percorso per sconfiggere la ludopatia, bensì di salvaguardare il più possibile chi ne è colpito da un disastro finanziario.
Che si tratti di scommesse sportive, casinò o qualunque altra forma di gioco, ci sono sempre più persone che hanno sperperato vere e proprie fortune in pochissimo tempo. Eppure, quando si parla di questa formula di indebitamento, esistono delle vere e proprie scappatoie.
In questo articolo andremo a vedere come e quando i debiti di gioco non vanno pagati ed, eventualmente, come è possibile uscire dai debiti di gioco indenni.
I debiti di gioco vanno pagati?
A livello puramente legale, sono considerati tre tipologie di gioco per cui ci si può teoricamente indebitare:
- vi sono i giochi disciplinati e tutelati dalla legge, come le lotterie autorizzate e regolamentate, per cui è obbligatorio pagare l’eventuale debito;
- esistono poi i giochi leciti e ammessi dalla legge, come avviene con i casinò e con strutture simili (di cui parleremo in seguito);
- i giochi vietati, che possono essere puniti con l’arresto e con una multa piuttosto salata.
Nel caso di giochi leciti e ammessi dalla legge dunque, anche se può sembrare strano, i debiti possono non essere pagati. Secondo la legge italiana infatti, un giocatore non è obbligato da alcun tipo di norma a colmare il proprio debito. Tale necessità infatti, viene considerata esclusivamente valida a livello morale.
Secondo la norma che si rifà all’articolo 1933 c.c. riferita a giochi e scommesse (ovviamente non proibiti) il debitore non è obbligato a pagare la somma relativa all’indebitamento. Secondo quanto affermato dalla legge infatti, questi debiti rientrano all’interno delle “obbligazioni naturali”.
Cos’è un’obbligazione naturale
In tal senso, va tenuto conto che il debito di gioco è una forma di passività, ovvero la promessa di corrispondere una data somma (o un bene) in cambio del verificarsi di un dato evento. Leggi anche il nostro articolo di approfondimento sui debiti non pagati.
Quando si parla di obbligazioni naturali, la copertura della somma da parte del debitore avviene di sua spontanea volontà, in base al proprio dovere morale e sociale.
In tal senso, dunque, non può essere forzato in alcun modo da una legge. Rispetto alle obbligazioni civili dunque, chi è in credito non può agire a livello giudiziale per richiedere indietro la somma dovuta.
Chiaramente stiamo parlando di debiti contratti nei confronti di persone fisiche o società di gioco e comunque denaro ci cui non si aveva disponibilità e si è impiegato pur non avendo la liquidità per coprire l’eventuale perdita.