Come uscire dai Debiti con Equitalia?

La famigerata busta verde di Equitalia è stata un vero e proprio incubo per milioni di italiani. Con i tempi di crisi e il graduale indebitamento delle famiglie, la situazione è tutt’altro che rosea. Ma come uscire dai Debiti con Equitalia?

Come uscire dai Debiti con Equitalia?

Sempre di più, infatti, sono le persone che hanno a che fare con dei debiti pretesi da Equitalia. Spesso questi si vanno ad accumulare a situazioni già precarie, rendendo la vita del contribuente un vero e proprio tormento.

A volte basta una dimenticanza di poco conto che, se trascurata, può portare a situazioni insostenibili o veri e propri salassi. Questa categoria di indebitamento “involontario” è subdolo, in quanto non è costituito da mutui o finanziamenti, ma da piccole tasse dimenticate e/o di cui non si è ricevuta alcun tipo di segnalazione.

Debiti con Equitalia: un incubo per gli italiani senza uscita?

Se le banche sono spietate, lo stato italiano non è sicuramente da meno. Nonostante la tanto sospirata rottamazione delle cartelle e l’introduzione del saldo e stralcio, avere a che fare con Equitalia è ancora molto difficile.

In realtà, in alcuni casi è possibile ottenere l’annullamento del debito. Nel caso si ritenga che la somma richiesta non sia dovuta, è possibile intervenire attraverso una procedura di parziale o totale esdebitamento.

Non di rado infatti, accade che Equitalia commetta errore (le famigerate cartelle impazzite) e vada ad accanirsi verso soggetti che in realtà non hanno alcun tipo di debito nei confronti di tale entità.

In tal senso però, ogni caso fa storia a se. Per poter ottenere risarcimenti o annullamenti dei debiti dunque, è necessario rivolgersi a professionisti specializzati in questo settore, in grado di muoversi con adeguata agilità attraverso i cavilli dell’ambito fiscale e tributario.

Come uscire dai Debiti con Equitalia?

Salvagente prescrizione

In alcuni rari contesti è la prescrizione a salvare un soggetto che ha debiti con Equitalia. Anche in questo caso, per avere informazioni concrete, è bene rivolgersi agli esperti del campo.

La prescrizione infatti, può variare a seconda del tipo di cartella. Quando si parla di bollo auto, per esempio, questo va in prescrizione dopo appena 3 anni. Iva, Irpef e imposte simili invece, richiedono 10 anni per “cadere nel dimenticatoio”.

Rateizzazione delle cartelle

La soluzione migliore per uscire da questa situazione spinosa è affidarsi alla rateizzazione delle cartelle. Per fortuna, almeno sotto questo punto di vista, Equitalia propone un briciolo di comprensione verso i contribuenti, ma non per umanità, bensì per convenienza della stessa.

Essa infatti, permette dilazioni che possono raggiungere i 6 anni, ovvero le 72 rate. Il valore minimo di ognuna delle quote deve essere di almeno 100 euro (in caso diverso, vengono ridotte le rate).

Al di sotto di una cifra dei 50.000 euro, la rateizzazione viene concessa da Equitalia senza particolari problemi. Nel caso la somma sia superiore, è necessario avviare delle procedure burocratiche particolari.

Quando vengono avviate le rate, se il contribuente le paga con regolarità, questo viene considerato pienamente in regola e non incorre in alcun tipo di problema. Nel caso non vengano pagate 8 rate di fila, la procedura viene annullata e il soggetto sarà tenuto a pagare in blocco tutto il debito contratto.

La domanda di rateizzazione, a livello puramente pratico, non è particolarmente complessa. Questa avviene senza bollo e richiede la presenza di una copia della cartella esattoriale.

L’alternativa saldo e stralcio

Il saldo e stralcio, solitamente applicato ai debiti verso istituti bancari e simili, è utilizzabile in alcuni i casi anche con Equitalia.

Chi conosce questa prassi, può avere dei forti dubbi a riguardo. Il contribuente infatti non ha un’entità chiara con cui dialogare per ottenere la riduzione del debito. In questo contesto però, si parla della rottamazione delle cartelle.

In base all’ISEE del soggetto indebitato infatti, può usufruire di una formula molto simile al saldo e stralcio. Nello specifico, la norma permette di cancellare in automatico le cartelle del decennio 2000-2010 se costituite da importi inferiori a 5000 euro. Queste misure però sono del tutto diverse da quello che si intende quando si parla di saldo e stralcio con Equitalia.

Nonostante ciò, vi sono anche controindicazioni di non poco conto. Una volta accettato il rimborso, rimodulato secondo il saldo e stralcio, le conseguenze potrebbero essere a dir poco disastrose.

In questo senso, non solo si perde la possibilità di ridurre il debito, ma si vede preclusa ogni qualsivoglia possibilità di rateizzare il pagamento.

Dunque, chiunque abbia debiti con Equitalia, dovrebbe stare particolarmente attento anche a queste potenziali scappatoie, che presentano dei pericoli più consistenti di quanto si possa pensare.

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