Riabilitazione cattivo pagatore: come funziona e quando avviene

Cattivo pagatore” è un epiteto che racchiude tutto il significato che gli viene attribuito. Una persona che, per svariati motivi dipendenti o indipendenti da se stessi, non è riuscito ad onorare un suo debito o più debiti. L’inadempienza verso il creditore è commisurata in un minimo di 2 rate. Ma come avviene la riabilitazione di un cattivo pagatore?

Riabilitazione cattivo pagatore: come funziona e quando avviene

Lo scopo di questo articolo è proprio quello di capire come funziona la riabilitazione di un cattivo pagatore e quando avviene. Con l’obiettivo di orientare quanti si sono ritrovati in questa situazione, a prescindere dalla causale. Vediamo quindi come ottenere la riabilitazione di cattivo pagatore.

Cattivo pagatore: chi è?

Partiamo dalle basi: chi è un cattivo pagatore? Nell’incipit abbiamo dato una definizione più generica, ed in fondo ovvia. Ma per la legge?

Un cattivo pagatore è una persona che per svariati motivi ha saltato il pagamento di almeno 2 rate di un debito, anche se non consecutivamente.

Tale persona inadempiente nell’onorare i propri impegni come debitore, viene così inserito nei database dei Sistemi di Informazioni Creditizie (meglio noto con l’acronimo SIC) da parte delle banche o delle società finanziarie abilitate a prestare capitali (dunque non vi rientra chi lo fa privatamente, magari pure in odore di strozzinaggio) verso cui ha contratto il debito non adempiuto.

E’ bene però sapere che nei Sistemi di Informazioni Creditizie (SIC) sono inclusi anche i nominativi di quanti sono in regola con i pagamenti. Ciò in quanto tutti i nominativi sono corredati dalle relative informazioni della rispettiva situazione del pagatore. Positiva o negativa che sia rispetto ai pagamenti da onorare.

Diventare un cattivo pagatore: le conseguenze

Quali sono le conseguenze di diventare un cattivo pagatore? Si tratta di finire in una sorta di calderone che comporta il pregiudizio da parte degli istituti di credito o delle società finanziarie di erogare prestiti a quanti hanno ottenuto la poco confortante etichetta di “cattivo pagatore”.

Diventare un cattivo pagatore significa non riuscire ad ottenere facilmente dei prestiti da parte delle banche o delle società finanziarie. Le quali, come intuibile, non avranno fiducia di concedere un prestito ad una persona che ha già dei debiti non onorati. In fondo, concedereste del denaro a chi ha la nomea di non restituirli?

Certo, ad onor del vero, non è detto che un cattivo pagatore sia una persona che volutamente non onora i propri impegni debitori volontariamente.

Infatti, può trattarsi di un piccolo imprenditore che è stato colpito duramente da una forte crisi economica del proprio settore. O di un capo di famigliabread winner, che vive solo del proprio semplice stipendio, il quale è andato in contro ad una spesa improvvisa che gli ha portato via parte o tutto il denaro che contava di utilizzare per pagare la rata del debito o tutto l’importo dovuto.

Dunque, in virtù di ciò, diventa molto importante conseguire la riabilitazione di cattivo pagatore al fine di ritrovare in primis la serenità personale e poi la possibilità di ottenere nuovamente prestiti in caso di necessità.

Riabilitazione cattivo pagatore come funziona; come ottenerla?

Come funziona la riabilitazione del cattivo pagatore? Più precisamente, occorre parlare di cancellazione della classificazione di cattivo pagatore dai succitati registri SIC. Per fortuna può avvenire in diversi modi, che vediamo di seguito.

Riabilitazione Cattivi Pagatori per decorrenza dei termini

La prima modalità si basa sul far trascorrere il periodo nel quale la situazione debitoria di un cattivo pagatore permane nei registri SIC. Vale a dire:

  • 1 mese: nel caso in cui la richiesta di finanziamento venga rifiutata dall’istituto o abbandonata dal cliente
  • 6 mesi: se la richiesta di finanziamento è in attesa di esito istruttoria
  • 12 mesi (1 anno): se il debito riguarda due rate o due mesi
  • 24 mesi (2 anni): in caso di morosità più importanti che poi vengono sanate
  • 36 mesi (3 anni): per le morosità gravi e non sanate e il conteggio parte dalla data di scadenza del contratto o degli eventuali accordi. Nonché per i rapporti creditizi regolari, qualora figurassero altri rapporti non sanati

Fatti scadere questi termini, viene anche a decadere in via automatica l’etichetta di cattivo pagatore grazie alla cancellazione dal registro dei cattivi pagatori.

Certo, nell’attesa di far decadere i termini difficilmente si otterranno altri prestiti. E questo è un elemento da tener presente soprattutto per le casistiche che vanno da un anno in su.

Qualora la banca dimenticasse di inviare la comunicazione relativa alla variazione della situazione debitoria ai SIC, è possibile procedere con una seconda modalità che vediamo di seguito.

Riabilitazione Cattivo Pagatore per via giudiziaria

Occorre richiedere che l’autorità giudiziaria ordini con urgenza all’istituto di credito o alla società che ha erogato il prestito non saldato la cancellazione venuti a cadere i termini previsti.

E’ bene però sapere che questa modalità può essere attuata solo nel caso in cui si ritenga che l’inserimento del nominativo nel registro SIC sia avvenuto ingiustamente.

Si pensi, per esempio, ad un mancato avvertimento da parte della banca della proroga di ulteriori 15 giorni di tempo previsti per regolarizzare la posizione debitoria pendente. Sebbene tale chance sia data solo per il primo inadempimento.

O nel caso in cui il nominativo fosse stato inserito senza che ci fossero reali debiti pendenti, quindi per errore. Oppure ugualmente malgrado fossero trascorsi i termini e la banca non ha dato comunicazione ai SIC di eliminare il debitore dal registro preposto.

Il giudice, se darà ragione al ricorrente, potrebbe anche propendere per un risarcimento nel caso in cui la mancata soppressione del suo nominativo dal registro gli abbia inferto danni gravi. Psicologici, ma anche ovviamente economici.

Quando avviene riabilitazione cattivo pagatore

Dunque, quando avviene la riabilitazione di un cattivo pagatore? Oltre al pagamento dei debiti in corso, che porteranno al ripristino della sua situazione, è possibile in altre due modalità:

  • far decorrere i termini, che possono andare da 1 mese a 3 anni in base al caso
  • ricorrere ad un giudice se il caso lo consente

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